Le poesie più belle di Giuseppe Ungaretti
Giuseppe Ungaretti concepisce la poesia come strumento di conoscenza della realtà. Egli ritiene che sia la conoscenza della realtà interiore della coscienza, sia la conoscenza della realtà esteriore dell’universo, non si raggiunge per via razionale, filosofica o scientifica ma per via analogica, cioè per improvvise folgorazioni e illuminazioni che permettono di scoprire le relazioni intercorrenti tra gli esseri e attraverso una travagliata esperienza si perviene alla coscienza di sentirsi in armonia con l’universo, alla percezione dell’assoluto e alla fede in Dio.
Ecco, di seguito, alcune tra le poesie più belle:
SAN MARTINO DEL CARSO
Di queste case
non è rimasto
che qualche
brandello di muro.
Di tanti
che mi corrispondevano
non è rimasto
neppure tanto.
Ma nel cuore
nessuna croce manca.
È il mio cuore
il paese più straziato.
MATTINA
M’illumino
d’immenso.
FRATELLI
Di che reggimento siete
fratelli?
Parola tremante
nella notte.
Foglia appena nata.
Nell’aria spasimante
involontaria rivolta
dell’uomo presente alla sua
fragilità.
Fratelli.
SOLDATI
Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie.
VEGLIA
Un’intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio,
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore.
Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita.
Ma chi è Giuseppe Ungaretti?
Ecco il video di Giuseppe Ungaretti in 5 punti:
0 Commenti