Gli aforismi di Giosuè Carducci
Giosuè Carducci, il primo poeta al quale venne conferito il premio Nobel nel 1906, fu l’ultimo dei classicisti e l’ultimo dei romantici. Tra i suoi aforismi, di seguito, eccone qualcuno:
“Ai giudizi dei nemici vuolsi avere sempre la debita osservanza”.
“Roma, ne l’aer tuo lancio l’anima altera volante: accogli, o Roma, e avvolgi l’anima mia di luce.”
“È pure un vil facchinaggio quello di dovere o volere andar d’accordo coi molti.”
“Contessa, che è mai la vita? È l’ombra d’un sogno fuggente. La favola breve è finita, Il vero immortale è l’amor.”
“Muor Giove, e l’inno del poeta resta.”
“L’arte e la letteratura sono l’emanazione morale della civiltà, la spirituale irradiazione dei popoli.”
“Nei calici il vin scintilla, si come l’anima ne la pupilla”.
E per conoscere le caratteristiche dell’età carducciana ecco il video:
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