La Sabbia del tempo di Gabriele d’Annunzio

La Sabbia del tempo di Gabriele d’Annunzio

Come scorrea la calda sabbia lieve
Per entro il cavo della mano in ozio,
Il cor sentì che il giorno era più breve.

E un’ansia repentina il cor m’assalse
Per l’appressar dell’umido equinozio
Che offusca l’oro delle piagge salse.

Alla sabbia del Tempo urna la mano
Era, clessidra il cor mio palpitante,
L’ombra crescente d’ogni stelo vano
Quasi ombra d’ago in tacito quadrante.

 

La Sabbia del tempo fa parte di un insieme di madrigali, chiamati “Madrigali dell’estate“, in cui il poeta ripercorre cronologicamente le tappe della calda stagione, dal suo approssimarsi, al suo culmine (ad es. A Mezzodì), fino al suo termine. Ognuno di questi madrigali esprime una forte unione tra il poeta e la natura, che spesso assume i connotati di una vera e propria fusione spirituale e, più ancora, carnale.

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