Ora basta, due schiaffi non sono violenza!
Ora basta due schiaffi non sono violenza!
Ogni tanto due schiaffi non farebbero male a chi ormai pretende senza sacrifici di avere tutto e subito. Eh, sì cari ragazzi, proprio a voi vanno due ceffoni che a meno di tredici anni pretendete di essere già grandi per bere, per fumare, “per provare emozioni diverse” come dite voi.
Basta, avete stancato…
Ha stancato la vostra negligenza, ha stancato la vostra passività, ha stancato la vostra cocciutaggine…
Che ne dite volete mettervi in riga?
Siete grandi? Allora, dimostratelo!
Dimostrate di essere grandi con l’impegno a scuola, con il rispetto verso gli adulti, con l’accettare i no dei vostri genitori.
E voi, voi genitori che fate? Dove siete? Possibile che l’idea di lasciare i vostri figli fuori alle due di mattina non vi turba minimamente?
Ma poi per ascoltare chi, per ascoltare quale grande artista? Per ascoltare quali grandi canzoni?
Siete certi di dare ai vostri figli il permesso di ascoltare chi invita alla violenza, alla droga, allo sballo e al sesso?
Molto probabilmente, o forse sicuramente, la colpa è principalmente vostra. Assumetevi le giuste responsabilità e iniziate ad imparare dai vostri padri che non vi facevano uscire da casa oltre le diciassette del pomeriggio…
E’ inconcepibile non riuscire più a dire no!
Fateli urlare, sbraitare, piangere, ma per favore dite no senza paura.
La colpa purtroppo sta dalla parte degli adulti, dei genitori, non certamente dalla parte dei bambini che ancora devono crescere. Non è mai colpa dei ragazzi. La colpa è degli adulti. Di tutti quegli adulti che stanno attorno a quei ragazzi-bambini.
Non credete sia arrivato il tempo necessario per iniziare a fare i genitori sul serio?
E per favore non date le solite risposte: non è facile!
No, non è facile! Ma meglio sentirli urlare e vederli scalciare a casa che permettere loro di rovinarsi, ancora prima di vederli crescere, la vita.
L’educazione principalmente parte dalla famiglia. E un giorno i vostri figli vi ringrazieranno per i giusti No, proprio come voi, oggi, ringraziate i vostri genitori per i troppi ma opportuni no.
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