Perché raccontare i piccoli centri?

Perché raccontare i piccoli centri?

Per dare voce ad un sussurro silenzioso.

Ascoltare un soave bisbiglio, quasi impercettibile.

I piccoli centri, nella quieta della loro fattezza, stanno lì fermi,

in attesa che qualcuno si accorga della loro presenza.

La bellezza che li caratterizza è celata in un misterioso universo sconosciuto.

Eppure, i piccoli centri esistono.

Visitarli, conoscerli e raccontarli significa rendere il loro splendore ancora più lucente.

Trasmettono una tranquillità intima, profonda e recondita.

I piccoli centri sono maestri indiscussi di semplicità e di genuinità.

In nessun altro luogo, come nei piccoli centri, si comprende l’essenza vera della vita.

Lo scorrere lento del tempo rende ogni momento esclusivo.

La natura, nei piccoli centri, è avvertita nella sua totale magnificenza,

non contaminata, esplode con i suoi colori originali.

È facile, nei piccoli centri, imbattersi nel cinguettio delle rondini in primavera,

nelle dipinte sfumature dell’arcobaleno,

nel piacevole sbattimento delle onde del mare sugli scogli,

nella dolcezza della fitta pioggia,

nella delicatezza della candida neve.

Nei piccoli centri è la sobrietà delle cose a lasciare sbigottito il viaggiatore curioso.

Così quando si racconta un piccolo centro

non si può fare a meno di utilizzare parole che riportano ad un unico concetto:

la semplicità, valore autentico dell’esistenza umana.

Ed è, fondamentalmente,

per riscoprire la franchezza dell’entità elementare che

i piccoli centri meritano di avere più attenzione.

L’ambiente, nei piccoli centri, è certamente un ambiente più sano, rispetto ad un luogo caotico e frenetico, ecco perché anche una simile preziosità va divulgata.

A beneficiare di un ambiente più sano sono pure i rapporti sociali, più duraturi.

L’accoglienza e l’ospitalità, nei piccoli centri, sono elementi fondamentali del vivere sociale.

Nei piccoli centri ci si sente subito a casa.

I piccoli centri hanno tantissime bellezze segrete, le quali, una volta scoperte,

trattengono il ricercatore, incantato, quasi a non volerlo lasciare andare più via.