Un attacco al cuore dell’intera umanità
Un attacco al cuore dell’intera umanità, un colpo alla bellezza del creato, un sopruso alle nobili virtù universali.
Da lontano sembra sentirsi ancora l’eco implacabile dell’immutabilità della ferocia e della crudeltà.
L’umanità pare essersi completamente volatilizzata e forti si fanno sentire le parole di Salvatore Quasimodo:
“Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo”.
Il significato più autentico del lemma vita sembra essere diventato una zattera che vaga fluttuante, proveniente da un lontano nulla, in viaggio verso un altrettanto lontano e incognito nulla. A che cosa serve l’arte, la cultura, la scienza, se ancora siamo costretti ad assaporare la violenza più estrema e più inaudita? Liberté, Égalité, Fraternité, valori gridati all’unanimità si svuotano del loro più solido significato perdendo quella formula che ha reso forte il loro suono.
La Francia piange e insieme ad essa piange il mondo intero.
Il dolore di Parigi è il dolore dell’intero pianeta, quel pianeta che veste di coraggio la paura perché il presente gli appartiene e che con forza e con determinazione va avanti e affronta l’inevitabile futuro.
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