Confronto tra Ungaretti, Quasimodo e Montale: guida per la Maturità

Il confronto tra Ungaretti, Quasimodo e Montale è uno dei più frequenti tra i temi proposti alla Maturità. Questi tre grandi poeti del Novecento hanno rappresentato in modi diversi la crisi dell’uomo moderno, lasciando un’impronta profonda nella poesia italiana. Vediamoli a confronto per aiutarti a costruire un quadro chiaro e utile per l’esame.
Giuseppe Ungaretti: l’essenzialità della parola
Ungaretti è il padre dell’ermetismo e porta nella poesia italiana un radicale rinnovamento linguistico. La sua esperienza nella Prima guerra mondiale segna profondamente la sua produzione. Nei versi, brevi ed essenziali, ogni parola è carica di significato.
Temi principali:
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Dolore e speranza
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Guerra e fratellanza umana
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Ricerca di un senso nel caos
Stile:
Sintetico, frammentato, ricco di pause. Forte uso del verso libero e assenza di punteggiatura.
Opera simbolo: L’Allegria (1914–1919), in particolare la poesia Mattina (“M’illumino / d’immenso”).
Salvatore Quasimodo: dalla poesia ermetica all’impegno civile
Anche Quasimodo nasce come poeta ermetico, ma la sua poetica evolve nel dopoguerra verso un tono più civile e sociale. Il dolore personale si intreccia con la sofferenza collettiva.
Temi principali:
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Isolamento dell’uomo
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Natura e mito come rifugio
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Impegno etico e politico dopo la guerra
Stile:
Inizialmente simbolico e allusivo, poi più diretto e discorsivo. Lingua colta, ricca di metafore e rimandi classici.
Opera simbolo: Ed è subito sera (1942), con la celebre poesia omonima.
Eugenio Montale: la poesia come testimonianza della crisi
Montale è la voce della crisi esistenziale del Novecento. Scettico e disincantato, descrive una realtà arida, dove la poesia diventa un mezzo per cercare (anche se invano) una salvezza.
Temi principali:
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Incomunicabilità
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Assenza di senso
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Memoria e rivelazione
Stile:
Più narrativo, con uso frequente di immagini concrete e quotidiane. Ricorso al correlativo oggettivo, per esprimere concetti astratti attraverso oggetti reali.
Opera simbolo: Ossi di seppia (1925), con poesie come Meriggiare pallido e assorto.
Confronto finale: Ungaretti, Quasimodo e Montale a colpo d’occhio
Aspetto | Ungaretti | Quasimodo | Montale |
---|---|---|---|
Corrente | Ermetismo | Ermetismo → Impegno civile | Antiermetismo / Ermetismo critico |
Temi | Guerra, dolore, speranza | Isolamento, mito, denuncia sociale | Crisi, solitudine, ricerca |
Stile | Sintetico, essenziale | Simbolico → discorsivo | Narrativo, oggettivo |
Tono | Intimo e spirituale | Elegiaco, poi civile | Scettico, riflessivo |
Poesia come… | Illuminazione, fede | Denuncia e umanità | Testimonianza del nulla |
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Parti dalle differenze stilistiche: Ungaretti è frammentario, Quasimodo simbolico, Montale più realistico e narrativo.
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Inserisci riferimenti alle opere principali.
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Sottolinea come ciascuno affronti la crisi dell’uomo del Novecento, ma con toni e prospettive diverse.
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Se ti chiedono di scegliere uno solo, Montale è spesso il più apprezzato per la sua profondità e lucidità critica.
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